giovedì 4 ottobre 2012

Bandiera Gialla

“Se noi ombre vi abbiamo irritato non prendetela a male, ma pensate di aver dormito, e che questa sia una visione della fantasia…noi altro non v’offrimmo che un sogno”
William Shakespeare



Il sogno che si avvera è un motore boxer. In realtà no. Anche meno. E' un paio di stivali, pantaloni attillati sulle cosce fino alle caviglie, un casco aperto che ti spiattella il vento sulla faccia, due occhialoni a specchio (lo so, è un po' truzzo) e un gruppone di ciclisti professionisti dietro.
Tutto il mondo è dietro di te, quando il gruppo di ciclisti pedala guardandoti la schiena. Ero piccolino e sognavo questo. Vedevo arrivare il giro d'Italia a ogni tappa: sentivo quello scalmanato di De Zan che gridava quando li vedeva arrivare, quando le telecamere dei cameramen in moto lasciavano il posto a quelle fisse.
Il motociclista che vedevi spuntare per primo era quello della Polizia Stradale. Lo vedevi fiero, sul Guzzi: eh già... all'epoca il sogno era un motore a V made in Italy. Quel poliziotto dava una bella lampeggiata e un colpo di sirena proprio quando dietro di lui i campioni, ancora sfocati, si alzavano sui pedali e lanciavano la loro volata per la vittoria di tappa.
Poi l'immagine cambiava fuoco e il poliziotto si infilava a destra, nel corridoio delle ammiraglie. Lasciava la corsa un pugno di metri prima del traguardo.
Lasciava la corsa e la scena. 
Ci ho impiegato parecchio, ma alla fine il sogno si è realizzato.


Ho scalato il Seano un'infinità di volte, sui pedali, quando ero un ragazzino e ho sempre sognato, più di vincere il giro, di scortarlo, sempre in testa al gruppo.
Non era il giro, ma da qualcosa si deve pur cominciare.
E mentre guadagno terreno verso il traguardo, mi accorgo che  fischietto... 
Ta, tatatatta.... taratarattataratta...
Cazzo, il motivetto che mi esce di bocca è quello dei CHiPS...



6 commenti:

Dì pure quello che vuoi. Pensa, quello che vuoi. Solo, non essere offensivo...