Ho sempre pensato che la moto sia un sogno. Ne sono sempre stato sicuro. Fin da quando, piccolissimo, pedalavo veloce nel vialetto dell'orto di casa, in sella a una saltafoss troppo silenziosa per sembrare avere un motore. Ma a quello ci pensavo io, con bocca e fantasia. Mettevo le marce, le scalavo, davo gas, stridevo le gomme. E anche oggi, quando esco dai tornanti col mio giessone, mi viene voglia di gridare per la gioia nel sentire che tra le gambe c'è lei.
Già...
Perché io faccio parte dei motociclisti antichi, quelli che godono della sensazione. Adoro il rumore, la puzza dell'olio e della benzina, la chiave a brugola sempre in tasca, le spacconate con gli amici, il loro abbraccio. E sogno, sapete? Sogno le corse al TT, alla North West, al Nurburgring.
Per questo adoro Rossifumi, il Sic, Daijiro. O Joey Dunlop, Mike Hailwood o Kenny Blake. O Vinicio Bogani, Giancarlo Falappa o Alex Gramigni...
Sono campioni diversi, molto diversi dagli altri. Diversi anche tra loro. Ma hanno, o avevano, qualcosa dentro che ricorda i tempi in cui la regola era solo una: correre.
Oggi è stata una giornata tremenda. Il respiro di Marco Simoncelli si è fermato prima della sua moto che, anzi, rombava ancora come se intendesse farlo risalire in sella, come fanno i cavalli dei cowboy nei film con gli indiani, quelli in bianco e nero.
Si è fermato insieme al nostro, sublimandosi.
Ora, è normale che sia così, sono tutti a celebrarlo. Io non so se potete capirmi, ma con lui se ne va un pezzo di motociclismo moderno, proprio quel pezzo che mi piaceva di più.
Lottava, sgomitava, staccava sempre per sorpassare, sempre per vincere. E gli altri, col muso lungo, lo criticavano perché lui si divertiva e ci faceva divertire. Avevano il muso lungo perché pensano che correre in moto sia una cosa scientifica, fatta di strategie e scelta di gomme. Nessuno spazio all'ardimento, all'adrenalina, al coraggio... Lui no. Lui si divertiva e ci divertiva.
E' questo che fanno gli eroi dello sport: ci fanno sognare.
Il Sic aveva un sogno e per prenderlo è volato via...
Ciao SuperSic... |
Copyright © Lorenzo Borselli tutti i diritti riservati
Un volo .. oggi s'è spezzato. Sarà impossibile dimenticare quel sorriso nascosto da quella montagna di capelli ricci... Carlo
RispondiEliminaPurtroppo:Si SA Quando Si Parte=Una Volta chiusa la Visiera del CASCO;Si Ritorna.............???
RispondiEliminaòòòòòòòòòòòòòòòòòòòòòòòòòòòòòòòòòòòòòòòòòòòòòòòòò
Sei Giancarlo, vero?
RispondiEliminahttp://www.youtube.com/watch?v=gnlPeCdNfTk
RispondiEliminasenza smetter di pensare alla vita e alla grinta che giovani così ci regalano.
star dietro al sogno, fin dove è dato "correrlo" qui!
ciao Marco..
E' salito sul podio più alto, lasciandoci per ciò che più amava.
RispondiEliminaMassimiliano
lorenzo riesci sempre ad emozionarmi anche dopo tanto tempo........grazie di cuore lorenzo.........
RispondiEliminaGrazie a te, Boga... La differenza l'hai fatta tu, anche stavolta...
RispondiEliminaTroppo giovane per inseguire un sogno, sarà un foereveryoung, proprio come me.
RispondiEliminaIl mio pensiero va anche a Fabrizio Meoni, lo conoscevo.. e vi assicuro che era un gradissimo personaggio, uno che si allenava con uno zaino da trenta kg. sulla schiena per essere piu leggero in gara.. non è un caso che oggi sia in possesso di un magnifico "carotone"...
RispondiEliminaSe hai qualche sua bella foto, Seba, potremmo anche scrivere un bel ricordo di lui...
RispondiElimina