Visualizzazione post con etichetta Julian Gaton Mullau. Mostra tutti i post
Visualizzazione post con etichetta Julian Gaton Mullau. Mostra tutti i post

martedì 19 gennaio 2016

MOTAUROS 2016

"...Un viaggio non ha bisogno di motivi..."
Nicolas Bouvier 

Valdearlgolfa (Teruel), la mukka al Meridiano Cero de Greenwich
Difficile, per molti, capire con esattezza cosa spinga una persona sana di mente a salire, in pieno inverno, su una moto e coprire, da sola, 1.770 chilometri per andare a una concentrazione di propri simili, tutti bardati, sporchi, stanchi.

mercoledì 15 gennaio 2014

Pinguinos 2014 - The ADVenture 2.0 (parte prima)


"Donde hay un sueño hay un camino..."
In loving memory of Ciro Marmolino

9 gennaio 2014, Belchite. Oscar è verso Valladolid attraverso la Ruta di Goya 

Se fai passare troppo tempo, finisci col dimenticarti com'è. Finisce che stai notti insonne, con gli occhi sbarrati alla finestra sul tetto a contemplare un rettangolino di cielo dal quale intravedi soltanto il volo radente di un passero, la linea retta di un aereo o, semplicemente, il rarefarsi di una nuvola sotto i colpi dello Scirocco.

mercoledì 5 dicembre 2012

En la tierra de Julian

" La única diferencia entre un loco y yo es que yo no estoy loco..."
 - Salvador Dalì , 1904-1989

I Pirenei dalla campagna di Pubòl de la Pera. Vista prediletta di Dalì.
La terra di Julian (pardon, la tierra...) è una terra umana. E' la terra che ha partorito Dalì e le sue visioni ed è la terra che più di altre partorisce le mie. Di visioni. E le mie visioni non sono da poco: nella mia testa ci sono mille forme.

venerdì 7 gennaio 2011

Bienvenidos in Espana!!!

Scusate il ritardo ma è stata tutta colpa delle connessioni...

La cerimonia di consegna dei boxer...
Firenze, 4 gennaio 2011 – Al freddo e al gelo. Comincia con questo ritornello da tu scendi dalle stelle il nostro avvicinamento al porto di Civitavecchia. Oddio, più che altro il mio, perché Oskar arriva direttamente dalle antiche terre dei nuraghi. Trovo la prima brina alle curve di Comeana e non la lascio più fino a Paganico. Meno tre, meno quattro. Mi si diacciano tutte le parti distanti dal tronco, naso e pisello compresi, e incrocio solo camion e qualche sparuta macchina. Per fortuna, mentre mi avvicino alla costa, il clima migliora e la colonnina sale a 6 gradi. Dopo aver incontrato Armadouk mi sembra d’essere ai tropici.