domenica 24 giugno 2012

Il mistero in una pietra


"...Non! Je ne regrette rien... C'est payé, balayé, oublié, Je me fous du passé..."
Edith Piaf, "Non, je ne regrette rien" (1960) 

Sailing stone?
Chi mai potrebbe lasciare un bel sassone di fiume levigato, sul contachilometri della mukka? Dico... E' una minaccia? Voleva forse intimorirmi chi ha dolcemente appoggiato una pietra ovale, del peso di tre o quattrocento grammi, sul preziosissimo cruscotto della moto? Non lo so, ma non credo. Confesso che quando me ne sono accorto, stavo quasi per fare il danno: se avessi ruotato il manubrio, ho pensato, l'allineamento del forcellone avrebbe fatto rotolare quel pietrone nel vuoto dell'avantreno, sarebbe precipitato pesante sul parafango, lo avrebbe distrutto e il cerchione si sarebbe piegato.

mercoledì 13 giugno 2012

Mare forza sette

"Quocunque jeceris, stabit..."
[ovunque lo getterai, starà sempre in piedi]
Il Maroccone. Mare Forza Sette.
L'Aurelia ha il fondo scivoloso. Non dappertutto, ma quando esci da Livorno e punti verso il sud, si. E' l'effetto salmastro del mare: se non scivola la ruota dietro, lo fa quella davanti e la guida deve restare attenta, verticale. Il contrario della piega, no? Eppure, in questa specie di litorale australiano, oceanico, a due passi da casa (quale?), è meglio se non pieghi, perché solo così riesci a stare sopra la linea delle spallette, a non cadere ed a vedere il mare grossissimo, forza sette.