venerdì 11 maggio 2012

Il triangolo no. Non l'avevo considerato...

"Il vero  metodo per resistere alla tentazione,  è girarsi dall'altra ed andarsene"

 - Jean Guitton, 1901-1999. Filosofo e scrittore francese -


Il rumore del bandone che si apre è infernale, ma non riesce a coprire quello del fiatone venutomi per la corsa tra la pandina gialla e l'infilare la chiave nella serratura rimasta chiusa per quasi sei mesi. Se il cuore batte forte, però, è per l'emozione. Sposto le ragnatele piene di foglie secche dalla battuta della serranda e la vedo nell'angolo. Dorme.
Ho un quarto d'ora prima che l'officina chiuda e devo sbrigarmi. Partirà? Si riprenderà la Mukka dall'improvviso risveglio dal letargo?
Si...
Senza fatica il motore si avvia e scoppietta, impaziente di scaldare le due testone polverose mentre l'olio raggiunge tutte le parti rimaste a secco durante il sonno ipotermico dell'inverno. 
E mi torna il fiatone mentre indosso il pesantissimo giubbotto di canguro, infilo il casco del Sic e cerco di calzare un paio di guanti che mi sembrano strettissimi. Mi sono ingrassate anche le mani. Mi riconoscerà?
Si...
Riconosce l'interno delle mie cosce, il dorso del piede sinistro che spinge in alto la seconda velocità verso il terzo ingranaggio, il metatarso destro che si appoggia sulla leva del freno posteriore, i palmi delle mani sul manubrio e la forma delle terga sulla sella rivestita dopo la coltellata rimediata in Corsica.
E' come la scossa. Io e lei facciamo contatto...
Al casello sono già a mio agio e infilo di corsa il biglietto dell'autostrada nel taschino sul petto. Stacco l'elettronica e arrivo alla terza tenendo il gas leggero, per abituarla di nuovo, per sentire se la sua risposta è okay.
E' okay...
Curvetta di svincolo e poi il lungo piegone di Firenze Ovest, tutto a sinistra prima di un repentino cambio verso destra.


Che palle. 
Lasciare la moto ad Andrea non è mica simpatico.
E' come affidare un parente alle cure di un medico geloso del proprio sapere. Annota i problemi che hai e li risolve nel riserbo simile a quello che hanno i taschini di certi dottori, quelli pieni di strani righelli, penne e fogli di carta. 
Che palle. 
Ma... aspetta un momento... Mi dai il giesse millecentocinquanta?
Andrea socchiude le due fessure che ha al posto degli occhi, come Clint Eastwood nella doccia collettiva in Fuga da Alcatraz, e annuisce.
"Ti piacerà - dice - vedrai! Questa bellezza ha duecentomila chilometri. E' stata anche in Mongolia". 
Lei è lì. 
Affascinante come Marlene Dietrich, bionda come Marilyn Monroe, leggiadra come Charlize Theron. Sul cavalletto centrale sembra sui tacchi, coi polpacci solo lievemente muscolosi e un seno da far gridare di passione anche il più muto Rodolfo Valentino.
Mi avvicino come fossi un latin lover e provo ad avviarla. Ma lei no.

   
Tira l'aria, Borselli! Cazzo, questa pupa ha i carburatori!
Andrea si avvicina come se volesse insegnarmi a maneggiare le minugia prima dell'amplesso. Mi fissa dritto negli occhi e impugna il manubrio senza salire in sella, giocando col pollice sinistro con una levetta seminascosta dietro la leva della frizione. C'è scritto "choke"...
Ingrasso la miscela aria/benza tirando quella leva quando una mano aliena chiude il contatto da sinistra.
Oh Marco, che c'è?
Marco è un venditore. 
Mi fissa per un paio di interminabili secondi e mi fa cenno di seguirlo, nell'harem delle mukke più belle in circolazione. 
L'andito della BMW è come una casa di tolleranza. Entri e l'Adventure è la Maitresse. 
Devi passare da lei, prima di guardare le altre.


La Maitresse è sinuosa e pulita. E' lì per tentarmi. Il prezzo è incredibilmente allettante e a me non resta che prendere la penna e mettere una cazzo di firma sul contratto.
E' perfetta, è migliorata, è più potente. 
E' nuova.
Oscar Wilde diceva che "...l'unico modo per liberarsi di una tentazione è di abbandonarvisi. Resistete, e la vostra anima si ammalerà di nostalgia per le cose che si è vietata, di desiderio per ciò che le sue mostruose leggi hanno reso mostruoso e fuori legge... Posso resistere a tutto tranne che alle tentazioni..."
Poi penso a uno scuro che si apre sull'azzurro di un lago. 
E così lascio che la scossa si esaurisca, respiro profondamente e torno verso la vecchia signora in giallo.
Tiro l'aria e aspetto. Respiriamo entrambi e parto.
Che piega...

Copyright © Lorenzo Borselli tutti i diritti riservati



7 commenti:

  1. Capita spesso anche a me di sognar di cambiare la mukka ma poi riflettendoci penso che sono già strafortunato, in questo perIodo storico a riuscire a mantenere quella che ho che mi faccio passare velocemente, così come velocemente è arrivata la "scimmia" che mi stava assalendo!

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  2. Sì... È come se ci fosse una parte bambina che vuole il gioco nuovo e una parte adulta che dice di avere pazienza... Il problema è la pazienza...

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    1. Sono pienamente d'accordo con te Gas!!!!
      Ogni volta che vedo una cosa che mi piace, il primo istinto è sempre quello di farla mia e quindi riaffiora il bambino che in tutti noi!!! Poi peró il più delle volte vince l'adulto che vive in me...!

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