domenica 20 febbraio 2011

Ieri. Il sole scaldava più l'amicizia che l'asfalto...

L'asfalto era sporco, ma il cielo sembrava dipinto. Curva volterrana, maremma puttana!
I lunghi mesi di pioggia e scuro che ci siamo lasciati alle spalle e che ritrovo anche stamani, rendono giornate come quella di ieri semplicemente fantastiche. Se, poi, la giornata la passi in moto, ecco che il quadro è perfetto. Ho macinato, insieme a Simone, quasi quattrocento chilometri.
Per un po’ ci ha accompagnati anche Leopoldo, ma quando siamo arrivati al ristorante, a Calafuria, era già tardi. Gianni ha fatto invece la comparsata, tallonandoci fino a Saline di Volterra dove, dopo il caffè, ha preferito tornarsene indietro.
La libertà del motociclista consiste proprio in questo. Io vengo, con la mia moto. Tu vieni con la tua. Ci si incontra con gli altri, che prendono la loro e ognuno andrà come crede. Il biker darà il suo gas, pinzerà quando lo ritiene opportuno, si fermerà per cambiare l’acqua al merlo quando la vescica lo richiederà e tornerà a casa quando ne sentirà il bisogno.
Ognuno di noi, infatti, ha fatto un percorso diverso dagli altri: io, Leo e Gianni ci siamo trovati a Certosa, al casello. L’appuntamento con Simone era a Colle Val D’Elsa sud. Insieme fino a Saline e poi Gianni è tornato indietro. A Calafuria Leopoldo ha preso la via più breve mentre io e Simone abbiano trovato un altro sentiero da fare insieme, ma solo fino a San Gimignano. Lì ci siamo salutati al bivio. Io ho puntato su Certaldo e poi Montespertoli fino a Calenzano, dove ho impastoiato la mukka.
In totale ho percorso 382 chilometri.
382 chilometri percorsi. Questa è la mia road map.
Per la prima volta non ho scattato nemmeno una foto di posa...
Avevo così tanta voglia di sole, strada e pieghe che fermarmi a fotografare mi è sembrata una perdita di tempo. E poi, con me avevo solo l’Iphone…
Madornale errore, perché una giornata con gli amici val sempre la pena d’essere ricordata. Una foto scattata può ricordarti, anni dopo, il profumo del tempo andato, la gioia di una forza che non hai più, la luce di un cielo talmente terso da sembrarti dipinto sulla tela.
Per questo lo voglio ricordare, questo ieri.
Volterra, per noi toscani, è come un ombellico. D'inverno ci si passa in continuazione: è il posto giusto per un caffé, per guardare qualche turista belloccia e per decidere, in base ai 360 gradi di panorama, quale cirro o cumulonembo sia il meno minaccioso per te. 
Volterra: vuoi sapere dov'è? O clicca qui: 43°24′0″N 10°52′0″E.

L'asfalto, lo confesso, non era dei migliori. In certe curve sentivi chiaramente la ruota anteriore, che noi chiamiamo davanti, perdere improvvisamente aderenza facendoti venire il cuore in gola, anche alla velocità ridicola della scampagnata. Ma va bene così.
La differenza che passa tra un rider e una testa di cazzo, del resto, è proprio racchiusa nella capacità di comprendere che, forse, ti godi di più tutto se vai un pochino più lento.
Soprattutto, aumenta decisamente la possibilità di tornare a casa vivo, o intero.
Il sole di Livorno aveva già richiamato frotte di labronici ad assaggiare il tepore sulla scogliera di Calafuria dove, nelle mie intenzioni di organizzatore, avremmo messo le zampe sotto un tavolaccio per gustare un bel piatto di cacciucco.

Castel Boccale (Foto Sauro Badalamenti)
Invece il ristorante era tutto riservato. Il destino, peraltro, ha aiutato in questo Leopoldo, combattuto tra la sua voglia di continuare le curve e la necessità di tornare dalla Lucia, lasciata sola ad accudire i due scalmanati pargoletti.
Ho scoperto che il nome "Leopoldo" ha origini germaniche: Leubold, Liutbald e Leupold, formati da leudi, che vuol dire "popolo", e baltha, che significa "coraggioso".
Gli fa certamente onore: torna a casa per aiutare la famiglia...
Le origini del mio nome, Lorenzo, sono invece diverse e di vario genere. Quella che mi si più mi confà è quella secondo la quale "Laurentĭus" deriverebbe direttamente da laurus, e significherebbe "colui che è cinto d'alloro", in riferimento alla corona di alloro che veniva posta sul capo dei poeti e dei generali vittoriosi.
Tra me e mia moglie, dunque, ho egoisticamente vinto io.
Ahahahahah!!!
Se legge questo post, mi mena.
La strada del ritorno è un po' più veloce. Passiamo da Montenero, giusto per assaporare qualche piega in memoria dell'omonimo Circuito, un susseguirsi di curve mozzafiato su cui Tazio Nuvolari vinse ben cinque volte. Purtroppo, la nostra isola di Mann non è più terra di corse...
Eppure gli ingredienti ci sarebbero stati tutti: nei 20 chilometri del tracciato originario c'erano il mare e la montagna, proprio come al TT.
Riattacchiamo la salita a Nibbiaia e poi ci divertiamo davvero sul tratto che da qui conduce a Castelnuovo Misericordia, in un susseguirsi di curve e tornanti stesi su un asfalto fantastico...
Verso Volterra il sole ha ormai girato e cominciamo a risentire che è febbraio.

I calanchi
E poi c’è l’ultima strada che ho fatto, dopo aver lasciato Simone al bivio di San Gimignano, in cui ho parlato un po’ con me stesso. Il tramonto comincia a dare una luce diversa alla strada e devo rimettere giù la visiera. Ho il fottuto occhio destro iniettato di sangue.
Invecchio anch'io, sapete?
Comincio a sentire la mancanza della Raffa e allora punto verso la base.
Non è poco.
San Donato a Livizzano, nei pressi di Montespertoli, al tramonto...

6 commenti:

  1. ottimo racconto.......come al solito del resto nei tuoi resoconti dei viaggi...

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  2. A saperlo....da Calafuria ci sono passato alle 9&15, ma Io andavo in cerca di vento, non il tuo vento,che è anche il mio, ( in questi ultimi anni sempre meno, sarà la moto?)ma di quel vento che ti fà correre sul pelo dell'acqua, in uno spazio dove non ci sono limiti, se non quelli naturali e fisici...e dove è difficile incontrare un testina di C..o in senso contrario....comunque il tuo scritto, bevuto come un bicchier d'acqua, invece che togliermi la sete....fà venir le voglie...Complimenti..President!!

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  3. vedi, Carlo, che quando ti impegni riesci a comunicare??? Grazie per il bellissimo messaggio ma farei volentieri a meno di averti scrittore pur di averti motociclista... Quando ti decidi a comprarti una mukkina usata, anche giapponese, per godere di questi ultimi anni della tua preziosa vita???

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  4. Non hai idea di quanta energia positiva mi possa dare una giornata come sabato scorso: l'unico rammarico è di essere tornato da solo per una strada tutta dritta. Comunque ce ne saranno altre, e stavolta cazzo voglio strafogarmi di spaghetti allo scoglio o qualunque altro pasto abbondante servito in piatto(fa niente se sudicio di impronta di dito del cameriere purché sia genuino e abbondante)

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  5. Isola di Man!!! .....con una n sola!
    ciao da tommaso che è stato a "girellare" un pò con la sua fida sul Giogo.
    ps bel racconto, come sempre.

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  6. Uff... La mi c'è scappata!!! Grazie per avermelo fatto notare!!! Dico, Tommy: ma non si potrebbe girellare anche un po' insieme???

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