Lei non sa chi sono io!!! (aggiornato)


Who I'm I... 
Gas, nella sua posizione tipica del "martello"

Io sono Lorenzo, classe 1970, giornalista per formazione, sbirro per destino. Gli amici più cari mi chiamano "Gas"...
La prima volta che ho scritto un articolo era il 1989, su un mensile del comune di Calenzano che si chiamava “Periscopio“. Poi fu la volta de La Nazione, di RDF e RTL 102.5. Penne e microfoni, macchine da scrivere e sale da regia; seguii il processo ai Compagni di Merenda, collaborai a Mixer, lavorai ai tanti omicidi che minarono la serenità del mio paesello, scrissi della stagione degli incendi, di corvi vari e incrociai la rotta degli investigatori di  Mani Pulite. E poi, le corse dietro ai pompieri, il teledrin che squillava nel cuore della notte, l'odore strano della cronaca, delle persone a terra, di quelle in cella, del dolore o della gioia. Le lunghe attese nelle caserme, il quotidiano giro di telefonate per il "giro di nera" in tutto il mandamento pratese. "E' La Nazione, buonasera, tutto tranquillo? Niente da segnalare?" Mai che uno mi abbia detto di sì. Passai presto dall'altro lato della barricata.

Lorenzo al lavoro, in redazione, nel 1991... Lo chiamavamo Il Carbonizzo...

I primi tempi furono duri. Durissimi... Mi trovai dal sedere nelle stanze dei bottoni a farci la guardia, dalla tribuna stampa dello stadio ai cordoni di sicurezza tra tifosi, dalle interviste ai sindacalisti ai servizi di vigilanza alle manifestazioni, dal fare da spettatore nelle retate al farle. La moto è arrivata subito: del resto, avevo passato l'infanzia e l'adolescenza a sognare i miei viaggi sulle due ruote; per prima la mia Honda XLV 750. Dopo di lei, infotografata amica, arrivò la Suzuki 1200. Con lei Spagna, Austria e Sicilia, nel 2002.

Suzuki GSX 1200 nella Mancha, september, 2002

I viaggi in coppia si susseguirono, uno dietro l'altro, fino a diventare un vizio. Inizialmente goffi, sovraccarichi, io e Raffaella (la mia compagna d'allora), siamo passati a una maggior razionalità del carico, arrivando perfino a cambiare moto, nel 2002.  L'occasione me la fornì Vinicio Bogani da Barberino (fido meccanico e impagabile maestro), offrendomi un cancello semi nuovo o, per meglio dire, semi usato da un certo Scatozzo: era una Honda Varadero mille, del 2001, in perfette condizioni. Ci piazzammo sopra tre bei bauli della Givi e partimmo subito per esplorare quella parte di Iberia che ancora non avevamo calpestato...
Il Varadero su Finisterre, giugno 2003

Spagna e Portogallo. Bellissimo viaggio, finalmente fatto come si deve. Attrezzati, composti, sicuri. 

La famiglia alla Torre di Belèm

Qualche mese dopo, il 9 agosto 2003, a Savignano Irpino, un cretino ubriaco ci investì.
Moto vs moto.

Questa è la prodezza di un ragazzo di nome Rocco. 

Finì così l'era giapponese. Dopo un anno e mezzo tra ospedali e operazioni, in casa Borselli entrarono le chiavi di una fiammante BMW R1200GS. Bellissima. Ricordo tutto di lei...

Lei e Lui...

Credevo che fosse una specie di riscatto: percorremmo, nel 2005, la via del Sale, la Francia, toccammo la  Svizzera e poi nuovamente l'Austria, il Grossglockner e lembi d'Italia, uno dietro l'altro. Anche l'addio al celibato, con i miei due fratelli d'arma. Rino e Marco. Con loro anche una bellissima caduta giù per il Falzarego, nel settembre 2005.

Da sinistra, dietro la mukka: Rino, Gas e Marco...

Ma anche questa parentesi gialla finì, il pomeriggio del 27 aprile 2007, in via Reginaldo Giuliani, quando mi schiantai contro l'auto di un anziano che mi svoltò davanti...

Mi feci male. Malissimo.

I danni furono davvero tanti. La povera mukka finì allo sfascio e per me cominciarono i guai seri. Ma non ne voglio parlare. Quel che conta è che a settembre, nonostante tutto, acquistai un Adventure nuovo di pacca. Ricordo un'emozione fortissima, viscerale. Quasi una rinascita. Insieme a lei arrivò anche il cattivissimo casco da enduro della BMW. Kattivo era dir poco...

La mukka è sempre la mukka...

Con questa simpatica (ma non troppo) bestiolina, mi sono avventurato fin sul Mar Baltico, percorrendo una rotta ideata dalla Raffaella che ci fece passare per Austria, Germania, Polonia, Lituania, Estonia e Lettonia. Un viaggio indimenticabile, culminato con un tramonto a Tallin e lo sconfinamento (natteso) in Russia. Ricordo, come se fosse ora, che poco prima che il sole si inabissasse telefonai a mamma e a Ciro. Mi hanno lasciato entrambi.
 
L'ingresso a Varsavia è stato solo momentaneo, ma una sosta al cartello ci è sembrata d'obbligo...

Non è che sia stato un viaggio difficile, intendiamoci. Ma quello che mi ha fatto più incazzare è il fatto che la mia fidatissima moto ebbe problemi prima della partenza, durante il viaggio e al rientro, quando fui stato costretto a ridarla indietro dopo un inutile tira e molla con BMW Italia, i cui abbottonatissimi dirigenti se ne sono cordialmente fregati. 

Suggerisco di cambiare nome alla città: Figa sembra più appropriato, visto la tipologia di fauna...

Come già detto, a fine estate 2008, il mio bianco compagno di a(d)venture terminò la sua corsa inutile verso l'affidabilità. La sua agonia si fece irreversibile percorrendo, un venerdì pomeriggio con albergo già prenotato allo Stelvio, la strada delle Cascine. Feci appena in tempo ad arrivare alla concessionaria che il buon vecchio capofficina, Andrea, mi fece capire che con quel fascio di cavi bizzoso ci sarebbe stato ben poco da fare. La patologia era incuLabile. Due settimane dopo spiegazzavo sul Casentino con un secondo Adventure, che è stato a lungo la mia fida cavalcatura.

Il primo viaggio con nuovo ADV fu l'ultimo del TomTom Rider...

Devo dire che le finanze si erano piuttosto assottigliate ma la due settimane di Corsica che ci siamo gustati nel 2008 è stata davvero notevole. Quindici giorni per gironzolare tra mari e monti senza una meta precisa. Avevi caldo? Via sui monti... Avevi freddo? Via al mare. Cazzo, uno spettacolo. Quell'isola, come dice Oskar, è un Luna Park. E poi, è piena di maiale!

maiala corsa ai miei piedi...

Il 2009 è stato l'anno della verità. Il mio trentanovesimo anno di vita è stato il primo concluso senza la mamma. Non sono rimasto solo, però, e grazie alla Raffa ho trovato la forza per uscire dal tunnel.

Qui siamo sulle Alpi Apuane, galleria di Fantiscritti (Carrara)

Con lei sono riuscito a risalire china e continente, raggiungendo finalmente Capo Nord. Non fu un viaggio come gli altri, non poteva esserlo. Trascorsi ore a piangere, nel mio casco, mentre tenevo la manetta aperta verso le latitudini scandinave. Potete giurarci: ne è valsa la pena, come sempre è stato.


Caponord è stato il mio Long Way Around: tanta, tantissima strada, tutta in sella. Si... è stato davvero fantastico.

Da non credere...

Poi ci sono state nuovamente le Alpi, l'Alsazia e la Foresta Nera, una splendida Corsica primaverile e i Pinguinos...
Poi, cari miei, è arrivata la bici. Si, la bici! Non credevo di farmi prendere così tanto la mano (o le gambe) da uno sport che credevo di avere archiviato con la mia adolescenza, contro quella Renault 5 nel 1985. Eppure è successo (prova a leggere qui)
La bici mi ha restituito forza, vigore, fiducia... Mi manca ancora quel pizzico di coraggio per allungare il passo e ritrovarmi, ma a forza di pedalare, ce la farò.
Nel frattempo...


Under Spigolino' peak, from Arcana Cross side

Nel frattempo, il bamboccio pieno di problemi (affetto da sindrome di Asperger), lascia tutto e parte per Bormio, dove ha vissuto dal 2 dicembre 2011 al 22 aprile 2012.
E qui, nonostante le tante pene, trova soprattutto sé stesso, oltre che molti nuovissimi amici.
Del resto, la Magnifica Valle non si chiama così per nulla...

Bormio è laggiù, millecinquecento metri sotto...

E qui, qualche spiegazione devo pur darla. Ho lasciato la mia vita d'un tempo, alla Pablo Neruda, mettendo in gioco certezze e sicurezze per un orizzonte lontano e interrogativo.

La Stradale non è Stradale, senza moto

Ho cambiato tutto, ma non me stesso. Ho cambiato due mukke, ho fatto i capelli bianchi e vivo l'oggi senza aver dimenticato l'ieri. Prima, ho comprato questa: si vede???


Ma si, dai. Questa è una mucca come quella che avevo prima, solo un po' rinnovata nel motore e nell'elettronica, coi colori del 90esimo del boxer...
Poi, all'improvviso, ho sentito che era arrivato il momento di cambiare di nuovo ed è arrivata lei... intanto piazzo questa foto e poi, quando arriverà il momento di un viaggio che ho in testa, troverò qualcosa di meglio da mettere... Qui sono in Spagna, nell'entroterra catalano


vi garba???



[... continua ... come la mia vita...]





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8 commenti:

  1. non sarò offensivo anche se mi piace spesso esserlo. una cosa di te apprezzo ed è la tua proprietà di linguaggio, dico questo perchè in fondo ti conosco solo superficialmente. e' giusto che rimanga in superficie. ritornando nella palingenetica obliterazione dell'io che si estrinseca nelle cazzate tanto superflue quanto necessarie in una vita normale ma a tratti esaltante, ti rinnovo il mio apprezzamento per la decrizione della tua vita. chi non ti conosce sarebbe incuriosito, perchè l'aspetto da marines è coniugato ad una leggerezza nella parola che però timbra pesante pesante..... e profondo. ciao antonio di paolo

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  2. Risposte
    1. Ciao Grande sono fabrizio da peretola della silvia ,non sono chiaramente di origini andaluse e quindi una domanda :ma l'anonimo sopra i che volea dire un'ho capito nulla.
      Per il resto ora che lo so (del Blog) ti controllo.Ciao da me e Famiglia

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  3. Stasera ho rivisto il Lorenzo che avevo conosciuto per breve tempo leggendo tutta la tua storia. Sei come uno tsunami, solo che questo rade al suolo mentre tu costrusci certezze. Poi eri sparito da Firenze e dal Centauro. Non se sei tornato a Firenze, ma ho finalmente rivisto la tua firma. Era l'ora ! Ci avrei giurato che ti avrei riletto. Fatti vivo.
    GianCarlo

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  4. Credo che tu sia il GianCarlo de La Nazione...
    Beh, grazie. Il periodo che ho passato non è stato né facile né piacevole. Sono tornato, ma solo un pochino, quello che ero una volta. Ho distrutto tanto, ho dovuto farlo, ma ho anche costruito.
    Ho seminato terrore e dolore ma l'ho fatto, spesso malamente, con lo scopo di restituire nuova linfa a tutto.
    Mi dispiace tanto...

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  5. Bisognerebbe sempre non avere rimpianti, ripensamenti, o forse solo la possibilità di riparare al male fatto. Semplicemente vivere, senza sopravvivere...

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