“Come d' inverno cadono
le foglie e i rami spogli non coprono ai cecchini la vista, cosi'
cadono i piu' indifesi tra i vivi di Mostar: i malati di mente dell'
ospedale vecchio e gli anziani dell' ospizio di Stararcki Dom. Cadono
abbattuti, trafitti dai proiettili che li cercano dietro i vetri
rotti, nelle stanze tonnare dell' ultima degenza. Benvenuti alla
guerra di Mostar, antica pietra d'angolo della Erzegovina”
Erri De Luca, Il Corriere
della Sera, 28 febbraio 1994
E' il 20 settembre,
stamattina. E anche se il cielo è azzurrino, sappiamo che più avanti
pioverà.
Tiro fuori la mukka dal
fango del giardino di Petzo, che poche ore prima - nonostante la
gentilezza nei nostri riguardi - aveva usato parole poco gentili (se
così si può dire) per la Romania da cui arrivavamo e per la Bosnia
verso cui andremo.