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mercoledì 8 ottobre 2014

Transfăgărășan e Transalpina 2014 #6: Sarajevo, Mostar e poi via fino a casa...



“Come d' inverno cadono le foglie e i rami spogli non coprono ai cecchini la vista, cosi' cadono i piu' indifesi tra i vivi di Mostar: i malati di mente dell' ospedale vecchio e gli anziani dell' ospizio di Stararcki Dom. Cadono abbattuti, trafitti dai proiettili che li cercano dietro i vetri rotti, nelle stanze tonnare dell' ultima degenza. Benvenuti alla guerra di Mostar, antica pietra d'angolo della Erzegovina”
Erri De Luca, Il Corriere della Sera, 28 febbraio 1994



E' il 20 settembre, stamattina. E anche se il cielo è azzurrino, sappiamo che più avanti pioverà.
Tiro fuori la mukka dal fango del giardino di Petzo, che poche ore prima - nonostante la gentilezza nei nostri riguardi - aveva usato parole poco gentili (se così si può dire) per la Romania da cui arrivavamo e per la Bosnia verso cui andremo.

lunedì 22 settembre 2014

Transfăgărășan e Transalpina 2014 #1: incipit

"Mi considererei il più fortunato dei mortali se riuscissi a guarire gli uomini dai loro pregiudizi. Pregiudizio io chiamo non già il fatto di ignorare certe cose, ma di ignorare se stessi."
- Charles-Louis de Secondat barone de La Brède et de Montesquieu -

     Višegrad, Bosnia ed Herzegovina, sabato 20 settembre 2014 
Si, il pregiudizio è stato una costante. Da mesi, anzi da anni, meditavo di partire verso l'Est che conosciamo solo per il praeiudicium di cui ci facciamo investire quando parliamo di gente slava. Il Rom, il romeno, l'albanese, il serbo, il kosovaro, il macedone.